Severo Laleo - anno scolastico 2011-2012
Severo Laleo - 19-05-2012
il tuo sacrificio, cara Melissa, con l'infinito dolore dei tuoi cari, la tua sofferenza, cara Veronica, le vostre ferite, care/i ragazze/i, siatene certi, costringeranno noi tutti, Resistenti del 2000, ad aprire gli occhi, definitivamente, perché anche al nostro Paese sia data la possibilità di costruire una via nuova, la vostra, verso la civilizzazione. E toccherà di nuovo alla scuola, con i suoi poveri mezzi e strutture, ma con la generosa e misconosciuta serietà larga dei suoi operatori, seguendo l'intuizione, pedagogica, di Dalla Chiesa, un generale, e di Caponnetto, un magistrato, difendere, contro la violenza mafiosa, la civiltà della mitezza.
Severo Laleo - 07-05-2012
Caro Presidente Monti, non è il caso questa volta di trovare le giuste parole per chiedere un Suo intervento. La situazione è drammatica, ora, e molto pericolosa diventerà, per il futuro, per l'effetto trascinante, verso l'estrema soluzione, definitiva, per i più fragili.Non so se esistono studi circa l'incidenza delle crisi economico-sociali sul numero dei suicidi, né so di studi circa le misure per bloccare il fenomeno. Ma so quante sono ad oggi le persone suicide per crisi, un numero inaccettabile per una società civile, e non solo, e sono imprenditori, lavoratori autonomi, dipendenti, disoccupati.
Severo Laleo - 02-04-2012
E' uscito oggi, su Il Messaggero, un articolo di Giorgio Israel sui "compiti a casa", dal titolo "I compiti a casa, doveri e valori". La tesi, già dal titolo appunto, è subito chiara: i compiti a casa sono un "dovere" ed esprimono "valori", ma con quali stringenti argomentazioni non è dato sapere. Ma lasciamo, sul tema, aggirando la scia di polemica aperta con un Ministro dalle idee confuse, la parola all'autore:
"Ci sentiamo ripetere tutti i giorni che, per superare la crisi e far ripartire il Paese, occorre mettere in campo un rinnovato senso di responsabilità e la capacità di fare sacrifici. ... La scuola non è soltanto il luogo dove si acquisiscono le conoscenze e le capacità adatte a svolgere qualsiasi attività lavorativa, ma anche il luogo in cui si acquisisce l'attitudine a lavorare, che significa anche (o soprattutto) impegno, sforzo, sacrificio...."
Severo Laleo - 26-03-2012
Leggiamo insieme le ultime notizie sul fronte del "dialogo" (si fa per dire!) a distanza tra le forze politiche e sociali.
La Ministra Fornero puntualizza con disumile piglio professorale: "Sull'articolo 18 il governo non cederà", e il Premier Monti, citando per l'occasione - guarda caso - Andreotti, sfodera, già novello andreottiano, con più umile piglio: "Se il Paese non è pronto, il governo potrebbe anche non restare ... ma finora l'Italia si è mostrata più pronta del previsto".
E' una maledizione, questo Paese non cambierà mai!
Severo Laleo - 01-03-2012
Il governo Monti ha un procedere davvero diverso dai tanti governi della storia repubblicana. E' terribile, riesce, ad una parte, a infliggere, sbagliando di grosso e per l'ideologia dei conti, sofferenze reali a troppe persone senza tutele; e, dall'altra, riesce a seguire una linea di "civiltà", a volte, oltre i valori liberali. E' il caso del limite, a 300 mila euro, per gli stipendi dei manager di Stato.
Severo Laleo - 25-02-2012
"La laurea serve: dà opportunità e salari migliori (dati Isfol-Alma Laurea). Con CEPU ti laurei prima e sei più preparato".
Questo è il messaggio pubblicitario di CEPU per attirare clienti. E insieme profitti. Del resto, la laurea, cos'è per CEPU? Un'opportunità di profitto "prima" degli altri. E con più "preparazione".
Senza pudore si annuncia un teorema sfacciato: meno tempo di studio, più preparazione finale! E vai!
Ma qual è la risposta della Scuola di Stato?
Severo Laleo - 06-02-2012
1. Amo insegnare. Amo apprendere. Per questo motivo sono un insegnante.
V. Scelgo di fare l'insegnante per essere a disposizione piena, e sempre dalla parte, delle persone in età/condizione di formazione. Con amore.
2. Insegnerò per favorire in ogni modo possibile la meraviglia per il mondo che è innata nei miei alunni.
Insegnerò per essere superato da loro. Il giorno in cui non ci riuscirò più cederò il mio posto ad uno di loro.
V. Non so se la meraviglia e il desiderio di libertà siano innati, ma insegnerò certamente per favorire i processi di autonomia/indipendenza/libertà di tutte/i le/gli alunne/i in qualche modo in contatto con la mia professionalità. Non avrò con le/gli alunne/i alcun rapporto di superiorità/inferiorità, ma solo e sempre rapporti di parità, pur nella differenza dei ruoli.
Severo Laleo - 13-10-2011
Strano Paese l'Italia, quando si parla di Merito!
Tutti invocano il Merito, ma pochi sanno proporre riforme perché il merito sia visibile e valutabile, e produca risultati e utilità per il singolo e per il paese tutto. Anzi, spesso, a esaltare il Merito sono proprio i tanti miracolati sulla strada del successo senza merito. E, a sentire i detrattori dell'ideologia, il Merito sarebbe di destra insieme alla severità, e il disinteresse per il Merito, l'egalitarismo, sarebbe di sinistra, insieme al lassismo. Ideologia, appunto. Eppure, tra tanti e così illustri nomi esemplari per Merito, nella destra c'è sconforto, perché la "severità" e il Merito, fondamenti del programma liberale del Popolo della Libertà e della Lega, non hanno sfondato a scuola, nei confronti dei minorenni in crescita e in formazione. Così, dopo i vani tentativi di nascondere i dati, l'esemplare Gelmini, intristita, è costretta a comunicare, pare ancora non completi, i dati...